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GEOMETRIE

L'aria si era posata.
I muri grondavano umido e sulle scale il rumore sordo di passi vestiva il pomeriggio di colori pallidi.

Lei si chiuse in armonica posa e al di la delle lenzuola iniziò a respirare rosicchiando le unghie, cercando di non farsi vedere.

LEI : E adesso? - disse con remissiva perplessità

LUI : E adesso cosa? - ribadì lui mentre fissava il soffitto alla ricerca di alibi e verità sospette. Io non capisco - continuò - eppure gli accordi erano chiari, non credo di essere stato subdolo, tanto meno tattico, dimmi se sbaglio!

LEI : Ma ti ascolti? Hai fatto caso alle parole che usi? "SUBDOLO", "TATTICO", sembra di parlare della guerra fredda agli inizi degli anni cinquanta! "GLI ACCORDI" pensa te. Ma come sei messo?

LUI : Hai capito cosa voglio dire - intonò deciso - in preda ad ansie e malumori taciuti da troppo tempo. E non venirmi a dire che non sono stato chiaro!

LEI : Hai ragione, sei stato chiaro, ma come potevo prevedere che mi sarei trovata in questa situazione?

LUI : Sai una cosa? - ammiccò con tono di sfida - Secondo me …tu… lo sapevi benissimo.

Lei chiuse gli occhi senza fissar nulla.
Strinse le lenzuola a se lasciandosi il tempo di respirare e assimilare il vuoto gastrico che le mordeva lo stomaco. La luce tendeva a riposare, a placare il denso fluire di quelle parole sempre sentite. Mai ascoltate.
Fuori l'aria s'inasprì di luce incolore, ma per lei la notte era appena iniziata
Si alzò.
Le lenzuola scivolarono tenui accompagnando il suo corpo nudo appena coperto da uno strato sottilissimo di imbarazzo, ormai divenuto routine.
Non si voltò a guardarlo, ma descrisse a memoria il suo volto poco prima di avanzare il primo passo.


DISTANZE


LEI
: E questo cambia qualche cosa? - riprese sorridendo con una certa precarietà d'animo

LUI : A me no. Sinceramente credevo che la chiarezza fosse fonte di equilibrio.

LEI : La chiarezza è la TUA fonte di equilibrio! - asserrì secca, a nervi tesi

Ci furono attimi e secondi d'incantevole gelo.
Immobilizzati entrambi in uno spaccato di vita che dipinse rughe e solchi tutt'ora palpabili.

LUI : Hai visto? - riprese lui dopo aver annusato la federa del cuscino

Lei non fiatò.
Lo squadrò con la coda dell'occhio e seguì il suo profilo con fare quasi descrittivo.

LEI : Si ,ho visto - lo fermò - le crepe. Ci sono le crepe sul muro. C'è muschio e le pareti sono troppe vuote, le finestre
son piccole e lasciano passare l'aria come lo smog....e i sospiri.
Si ci sono molte crepe su questo muro. Peccato aggiungerne un'altra.

LUI : Madonna che pesantezza! Con questi frasi metaforiche che aspirano ai buoni sentimenti. Sai che corri il rischio di
apparire ipocrità? Io te lo dico...

LEI : Eh eh, si me lo dici, certo. E perchè? Perchè ci tieni a me?! Perchè mi vuoi bene?!Perchè mi conosci?! Perché
"NON TI DIMENTICHERO' MAI"?!
Eh? E questa? Questa non è ipocrisia? Buonista e perbenista dei buoni sentimenti!
Bello mio, la vita va vissuta negli strati più profondi della pelle. Io sono serena e sai perchè?

LUI : Perchè sei intelligentissima?

LEI : No, ma so che sei uno splendido stupido e quel vuoto che ti porti dentro senza nemmeno saperlo, è tutto que che.
mi ha fatto innamorare di te e meno lo vedi...e più mi innamoro

La tenda si mosse in una immagine immobile. Lasciò il volto di lei nell'ombra, il corpo di lui al freddo. Iniziò, quindi, a muoversi verso la porta oltre la quale solo il silenzio l'avrebbe confortata.
Ad ogni suo passo un capitolo della sua vita cadeva, ad ogni suo sguardo, il pensiero, ne concedeva la resa


DILEIDILUI - REMORE DI FINE STAGIONE

La geometria della stanza impediva che il sole potesse illuminare il biancore palpabile della sua pelle.
Si confondeva.
Lei si confondeva con la parete stessa, alla ricerca di un riparo che potesse denutrire tutti gli alibi di un'intera vita trascorsa ad esaminarsi.
Puntò la porta e notò che la cornice asettica tendeva a creare un effetto ottico e si fermò per qualche attimo a pensare come potesse essere semplice ingannare lo sguardo umano e come il sentimento potesse invece esserne disconosciuto.
Non ci sono elementi. né leggi fisiche, che possano dare una risposta. Non ci sono schemi, gerarchie o valutazioni per poter determinare come questo potesse essere avvenuto.

CRONOLOGIA POETICA

La Mela Verde

1980 -1993IL TEMPO E' UN AMICO DIFFICILE

L'Arcana Tentazione

1993 - 1998 - Solo chi saprà ascoltare la tortura d'ogni singola parola, potrà cogliere un soffio della mia vita.

Il Bianco e il Nero

1998INTRATTENIMENTO POETICO

Madrigale

1998 - 2000BANALISMI DI ACUTA OSSESSIONE

Cromosomnia

2000 - 2002  SPASMI, RINUNCE E SILENZI

Disarmonie

2004 - 2005 - POESIE

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2006 -2008L'ARCHITETTURA DEL SENTIMENTO

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