La quarta raccolta è il primo tentativo di creare un libro che non si limitasse ad essere letto e sfogliato. Questa volta affianco foto in Bianco e Nero di particolari espressivi perché , non dimentichiamolo mai, dietro lo sguardo c'è la nostra nudità.
Le poesie risentono ancora dell'influsso puramente malinconico legato alle raccolte precedenti ,ma i barlumi di una prima evoluzione (più estetica che grammaticale) iniziano ad insinuarsi tra le vecchie radici ed il desiderio di ricostruzione: un limbo nel quale poeticamente mi "intrattengo" in attesa di nuove ispirazioni. Un osservatore.
La lettura è spezzata da mini esperimenti tra poesia e narrativa, piccole storie incentrate sulle emozioni del vuoto sull'indifferenza al dolore.
La scelta del titolo e dei colori esprimono il voler "razionalizzare" gli impulsi per metter ordine tra i pensieri dirompenti.
Ritraggo vuoti d'anima
nell'oriente incarnato
tra i sassi di pioggia
feriti di buio
affogo inerme
ascoltando la cima
del mondo
come fosse il mio
silenzio
laconici tremori
In un lembo
pre-esistente
origlio l'eterno
mormogliar di sé
Stasera
come ieri
ti ho dinnanzi
con lo stesso colore d'aria
con quelle parole unte di blu
Non c'è tempo
che inganni
questa dannata passione
che sinuosa turba l'amato dolore
C'è una luna d'olio
e un cuore notturno
su questo giacere inorridito
Stasera
in questo manto di spie
rintano
pago d'averti pianto
tra le fitte più crude
malate d'aprile
E' il gusto agrodolce
che percuote
l'invana sensazione
del futile danzare
Una nuvola concava
s'ascolta
su questo principio
coperto d'acquario
e anima
la mia sonnambula agonia
nell'infinita malattia
d'universo
è il primo dei quattro intrattenimenti poetici che spezzano la lettura dell poesie alternandosi ad immagini simili a quelle in copertina.
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